T utti i corpi manifestano una certa resistenza al passaggio della corrente. Ciò è dovuto in sostanza al fatto che le cariche elettriche, nel loro movimento ordinato, necessario per produrre una corrente, sono soggette ad un "attrito" interno dalla parte del materiale. Come accennato nello scorso articolo è possibile fare un analogia con l'Impianto Idraulico (Clicca qui per leggere l'articolo)
La proprietà di un corpo di opporsi al passaggio della corrente elettrica. Ovviamente quando il valore di resistenza è più alto, più bassa sarà il passaggio di corrente mentre se il valore di resistenza è più basso ci sarà un passaggio di più corrente.
Per misurare la corrente elettrica si usa l' Ohmetro e l' unità di misura è l'Ohm (simbolo Ω)
Ogni resistenza ha un valore nominale espresso in Ohm (valore approssimativo dichiarato dal produttore con una certa tolleranza espressa in %) e un valore reale individuabile solo con un Ohm-Metro.
Le bande colorate che avvolgono il resistore, sono una codifica di numeri che servono per leggere il valore nominale. Esistono diversi tipi di codifica a seconda del produttore dei resistori. Nel formato a montaggio superficiale SMD, invece in molti casi non è presente nessun riferimento al valore nominale per via delle dimensioni ridotte del componente.
In un filo conduttore l'intensità di corrente ( I ) è direttamente proporzionale al voltaggio ( V ) ed inversamente proporzionale alla resistenza ( R ). Con parole più semplici possiamo dire che, in un circuito:
Questi concetti sono riassunti nella prima legge di Ohm, che ha la seguente formula:
I = V / R
Dalla formula I= V / R si possono ricavare le formule inverse che, in un circuito, ci permettono di calcolare il voltaggio ( conoscendo l'intensità e la resistenza ) o la resistenza ( conoscendo il voltaggio e l'intensità ):
V= I * R R= V / I